
LOLLO SERVENTI PARLA SUL PRESENTE E L’IMMEDIATO FUTURO
ABBIAMO FATTO ANCORA LA STORIA”
Al femminile Acqua&Sapone al top, ora il 6° anno col coach:
“Grazie ai tifosi e alla squadra, felice per la società, crede nel progetto” “Abbiamo fatto ancora la storia” Serventi: “Sono arrivati i risultati con un budget ridotto e puntando sulia crescita delie giovani” “Ora dovremo fare altre scommesse tenendo presente la gestione oculata” “Soddisfatto delle Under 17 e 19 Sono loro il futuro della serie A” di Luca Beacci
UMBERTIDE – Una notte per smaltire la delusione, perché sul +5 anche lui per un attimo ha creduto al miracolo, a gara quattro. Un giorno per scaricare tutta l’adrenalina accumulata in queste tre gare di semifinale play-off, dove la sua squadra se potesse cancellerebbe solo i primi quindici minuti di gara uno. L’allenatore dell’Acqua& Sapone Umbertide Lorenzo Serventi, dopo la quinta stagione sempre al top, è tornato a parlare, per un’analisi a mente fredda dell’intera stagione. E come sempre il professore non è stato per niente scontato. Coach, anche venerdì Umbertide ha giocato alla pari con Schio, squadra con decisamente altre ambizioni. E’ rammaricato per come è finita? “Sapevamo fin dall’inizio che il Famila è illegale per questo campionato. Le ragazze sono state brave fin dall’inizio, non hanno mai mollato soprattutto quando le nostre avversarie cercavano l’allungo. Tutti dicono con grinta e cuore ma io vorrei aggiungere anche con tatticismo e capacità, riuscendo a limitarle e ad attaccare meglio la loro difesa. L’obiettivo era di stare in partita tino alla fine”. Non le sembra di aver caricato troppo la squadra sulle spalle di D’Andra Moss? “D’Andra ha fatto trenta punti giocando una grande partita, su questo non c’è dubbio. Ma è evidente che D’Andra è stata messa in condizione dalla squadra, altrimenti non avrebbe fatto tutti questi punti. Le sue compagne si sono rese tutte disponibili nel sacrificarsi in difesa ma anche prendendosi qualche buona responsabilità in attacco, creando spazi per la Moss. Se contro il Famila abbiamo fatto grandi prestazioni, il merito è del collettivo. Non mi piace quando i meriti non vengono suddivisi tra tutta la squadra”. Alla fine ritiene giusto che a raggiungere la finale sia stato lo Schio? “Certo. Ha passato il turno la squadra più forte, quella che più ha meritato. Ma vorrei aggiungere due cose riguardo a gara tre. Nei primi due quarti a Schio sono stati fischiati solamente due falli. A fine gara il totale era sette. E poi noi avevamo la pesante assenza di Gaia Gorini. Nonostante l’ottima partita di Dotto, Gaia ci poteva essere utile. Noi non abbiamo una panchina profondissima. Siamo una squadra che ha bisogno di tutte le giocatóri”. Venerdì per l’Acqua&Sapone è terminato un campionato che lei come definirebbe? “abbiamo scritto un’altra pagina importante della pallacanestro a Umbertide e in Umbria. Ringrazio come sempre i nostri magnifici tifosi che ci seguono e che sono parte integrante del progetto. Siamo arrivati ad affrontare Schio in semifinale con una squadra costruita con un budget ridotto rispetto agli anni precedenti. E’ stata un’ottima stagione in quanto a risultati. Ma noi come ben sapete percorriamo due strade contemporaneamente. Cerchiamo di arrivare a risultati eccellenti ma anche di costruire giocatóri. Al di là delle prossime regole sulle straniere che verranno messe, oppure che non ci saranno, su questo deriderà la federazione, Umbertide mi sembra che da cinque anni considera le giovani italiane al centro di un progetto. Sono contento di come stanno andando le cose, per i nostri tifosi, ma anche per la società che si impegna a reperire risorse e che crede insieme a me a questo progetto. Non so quanti in Italia ragionino come noi”. A proposito del nuovo campionato che è in cantiere, quale idea si è fatto? “Molto dipenderà da cosa deciderà il Consiglio Federale. Al via finalmente ci saranno quattordici squadre. Ci saranno molte più partite da giocare. Quest’anno è stato un torneo anomalo e difficile dal punto di vista mentale, a causa della varie soste. Sarà inoltre un campionato molto competitivo. Basta vedere chi viene dalla A2, Venezia e Ragusa tra tutte”. E l’Acqua&Sapone come si preparerà alla nuova stagione? “E’ indubbio che dovremmo fare altre scommesse. La società verificherà il budget a disposizione. Gestione oculata. Poi non tutto dipenderà dalla società e dal sottoscritto, ma anche da chi vuol far parte di questo progetto e da chi no. La società ci tiene a fare un buon campionato con le risorse che ha a disposizione. Di facile non ri sarà niente. Noi abbiamo un progetto da portare avanti, cioè far bene costruendo. Certo non si può sempre pensare di arrivare alle semifinali scudetto con tranquillità”. Intanto ha ottenuto buoni risultati anche con le squadre giovanili. Se l’aspettava? “Sono molto contento delle ragazze che alleno, Under 19 e 17. La strada che abbiamo intrapreso è quella giusta. Vorrei a proposito ringraziare i miei validi assistenti Gionata Chimenti e Mchele Staccini. Le ragazze hanno lavorato con metodo e dedizione. I risultati si sono visti, soprattutto a livello di crescita individuale.Il futuro della serie A sono loro”.