UN OCCHIO SUL CAMPIONATO
Orvieto si riscatta da un inizio di campionato in sordina , vincendo una partita con la volontà e la tenacia, quella che serve per risalire la classifica.Grande prestazione se si tiene conto che la squadra della rupe ha fatto praticamente a meno di Maznichenko e di Buccianti, ma con una Morris e Sutherland formato stellare ed anche con il notevole contributo delle sue giovani, Puliti, Baldelli e Bove. La Spezia ora torna sulla terra dopo aver sognata un campionato decisamente ad alto livello.
San Martino svernicia un Chieti privo della sua leader Gonzales. le venete scaricano tutta la loro rabbia per non aver avuto dal campionato tutto quello che hanno dimostrato. A segno tutto il roster con Rasheed, Correal e Sbrissa sugli scudi, prima partita casalinga vinta e le lupe sperano che sia la prima di una lunga serie. In casa abruzzese la sola consolazione di aver scelto la straniera(la prima) giusta quella Rosset che ha bagnato con 20 punti la sua seconda apparizione.
Male Venezia, la vera delusione di questo inizio di stagione, non solo perde a Parma ma lo fa senza dare la ben che minima resistenza in campo. Non sarà per niente soddisfatto il presidentissimo Brugnaro la sua squadra deve assolutamente cambiare qualche cosa per essere nelle élite di questo campionato come le competa da pronostico. Bene Parma che bissa la buona prestazione di Schio ma questa volta riporta i due punti a casa e ritrova anche Zanoni, oltre alla conferma di una Macaulay, decisamente una delle migliori straniere di questo campionato.
Anche Cagliari si riporta sotto la zona calda della classifica espugnando il campo caldissimo di Priolo, lo fa gia’ dal primo quarto sapendo che in casa le siciliane, se si tengono a tiro sono un osso duro per tutte. Ben quattro giocatrici in doppia cifra , le tre straniere ed una ritrovata Brunetti. In casa siciliana solita abbuffata di punti di Donvito oramai l’unico timoniere di questa squadra.
Ora è ufficiale Ragusa è la vera regina del campionato, espugnare Lucca non è cosa da tutti ma da squadra super. Le siciliane lo fanno nel migliore dei modi, prima distanziando le toscane e poi, dopo lo scontato ritorno di Dotto e compagne, le travolgano nei minuti finali, da grande squadra. Salta agli occhi l’apporto determinante delle tre straniere (47 punti su i 64 totali) decisamente il trio piu’ forte di tutto il campionato, ma è anche merito dello staff siciliano averle scelte. Lucca non ha avuto il solito inizio travolgente e poi se deve recuperare lo sconta automaticamente nel finale(cosi’ anche con Schio) buona puo’ sembrare la prestazione di Mahoney, ma sporcata da uno 0 su 6 dalla lunga distanza e ben 7 palle perse e soprattutto Ragusa ha vinto nettamente la battaglia sotto canestro, non per quanto riguarda i rimbalzi prese ma soprattutto per i punti fatti.
Era molto meglio perdere di 30, alla fine questa è la sensazione che si respira il giorno dopo, ci si era arrivati molto vicino e piu’ precisamente 48 a 44 e mancavano 5 minuti, da li l’Acqua&Sapone si è spenta, non trovando mai la via del canestro. Molto per merito di Schio, un po per inesperienza, un po anche per stanchezza, dovuta alle poche rotazioni. Ma la chiave del match è stata un altra, quella del contributo quasi inesistente delle nostre lunghe. Putnina non ha inciso, nulla il suo contributo in attacco, Black un po meglio come realizzazione(terzo quarto) ma non ci si puo’ far rubare 4 palloni alle stessa maniera da Godin, inoltre le accumuna due falli inutile e dolorosissimi su Sottana e Godin, che praticamente annullavano il vantaggio conquistato faticosamente.
Da parte scledense una immensa Godin ha retto la partita nei primi due quarti e una grande Macchi, nella seconda metà della partita, con un Anderson, acciaccata, che ha messo la parola fine con due triple consecutive, ma su tiri pulitissimi.Se è vero che vanno rimarcate certe carenze, vanno soprattutto evidenziata una prestazione di squadra generosa e puntigliosa in difesa, che ha fatto scattare l’infrazione dei 24 secondi per piu’ di un occasione e che ha fatto sperare nell’impresa tutto il Palamorandi fino alla fine. Macchi e Godin per ora sono inarrivabili, ma va segnalata un altra arma che Schio ha in piu’ da questo anno, l’ottima difesa a zona, fatta almeno di 4 atlete intorno ai 190 cm., ma tutte mobile nei recuperi, riducendo praticamente a zero le penetrazioni( solo una grande Sconsi e Dotto hanno potuto batterla) e rendendo i tiri dalla grande distanza molto difficoltosi perchè costretti ad esecuzioni rapidissime.
Nulla è perduto e domenica a Parma ci si gioca metà final four di coppa Italia, ma è gia’ un gran risultato essere li.