INTERVISTA A LAVINIA SANTUCCI
Comincia con l’intervista di Lavinia Santucci di Luca Beacci una serie che interesserà tutto il nostro roster 2013/14, per conoscere meglio le nostre ragazze.
UMBERTIDE – Si definisce una ragazza tranquilla, smaniosa di far vedere di che pasta è fatta. Una delle facce nuove dell’Acqua&Sapone, Lavinia Santucci, romana classe 1985, ala di 185 centimetri, conferma quello che dicono tutte le giocatrici che arrivano alla Pallacanestro Femminile Umbertide. “Qui è un posto tranquillo, dove ho tutto a portata di mano – dice la giocatrice –. Abito in una zona comoda, Umbertide è una città dove si vive bene, in maniera serena, dove ci si può concentrare, pensare solo a fare bene”. Lavinia Santucci dice di non avere perso neanche un minuto per rispondere alla chiamata dell’Acqua&Sapone. “Sapevo che ad Umbertide si lavora molto bene – continua – quindi dopo un ultima stagione travagliata avevo proprio bisogno di trovare un ambiente come questo”. Nettamente in ripresa dal punto di vista fisico, completamente recuperata dopo un infortunio che le ha precluso la convocazione in nazionale, adesso da Lavinia Santucci tifosi e ambiente si aspettano tanto. “Ai tifosi dico di avere un pochino di pazienza – puntualizza la forte ala –. A differenza delle passate stagioni, la squadra quest’anno è molto giovane, con tre straniere che sono alla loro prima presenza nel nostro campionato. Quindi penso che tutto l’ambiente debba avere pazienza e starci vicino perché almeno l’inizio non sarà facile. Io personalmente sono molto contenta della nostra squadra. Ho visto le mie compagne con tanta voglia di lavorare, di migliorarsi. Quindi penso che le soddisfazioni, a lungo termine, arriveranno. Magari non subito come Umbertide era abituata”. Come si definirebbe Lavinia Santucci se si dovesse presentare? “Sono una ragazza tranquilla che ha sempre detto a se stessa che avrebbe fatto questo lavoro fino a quando non sarebbe stato solo un lavoro. Per me la pallacanestro è prima di tutto una passione. Altrimenti non starei sul campo tante ore al giorno. Sono contenta di trovarmi qui perché percepisco la stessa cosa anche da parte di tutta l’organizzazione”. D’accordo la squadra giovane, ma lei si è fatta un’idea di dove possa arrivare questo gruppo? “Non ancora. Sono curiosa anch’io di vedere dove possiamo arrivare. In questo momento abbiamo fatto solo tanta atletica. E poi l’organico è al completo da lunedì. Ma credo che i margini di miglioramento siano molti. Sono fiduciosa e ottimista”. Dal punto di vista personale invece, quali sono i suoi obiettivi? “Vorrei che la prossima sia la migliore stagione della mia vita. L’obiettivo ogni anno è quello. Migliorarsi e far si che il proprio rendimento aiuti la squadra”. E del campionato a dodici squadre cosa ne pensa? “Il livello di tutti i roster che parteciperanno alla prossima stagione sta scendendo. Credo che aumentare le squadre per far scendere di più il livello sia del tutto inutile. La serie A1 deve rimanere un campionato di eccellenza”.