ECCOME SE CONTA L’OSTE
Pochi mesi fa dalle alte sfere della Federazione si programmava il futuro del movimento del basket femminile : seria A1, Stagione 2013/14 a 14 squadre, stagione 2014/15 a 16 squadre, serie A2 stagione 2013/14 a 32 squadre stagione 2014/15 tre gironi a 42 squadre.
Gli addetti ai lavori e per addetti sono comprensivi anche i tifosi da bar, si guardavano perplessi e stupiti sul panorama paradisiaco che la federazione prospettava a parole. Anche la diminuzione delle straniere era vista nell’ottica di dare piu’ minutaggio alle giovani generazioni che scalpitavano per trovare spazi negategli dalle atlete d’oltralpe. La realtà è diversa, per le straniere in tante nazioni , purtroppo anche la nostra, sono necessarie per tappare buchi generazionali evidenti, nel settore lunghe per esempio, in Italia non ce ne sono, ameno che non si facciano esordire 13 enni o si snaturino giocatrici faticosamente formate come 3 per passarle sotto canestro. Ma veniamo al dunque, delle 14 squadre previste per quest’anno se ne sono segnata solo 12 e guardate che è andata liscia come l’olio(nella Pallavolo solo 10), dobbiamo ringraziare le nuove realtà e la passione dei “vecchi” dirigenti e sponsor. In A2 se ne sono iscritte 28 di 32 e con ben 4 ripescaggi. Il futuro non si scrive con i semplici numeri e soprattutto si è fatto i conti senza il fatidico Oste. Le società non sono sparite, ma fuggite a nascondersi in campionati minori o giovanili spaurite dai costi eccessivi dei campionati .Bisogna drasticamente ridurli, abbatterli addirittura, le vacche grasse non è che sono sparite, cari dirigenti federali sono proprie estinte. Il carrozzone che state dirigendo rischia di rimanere senza cavalli è inutile salvare le apparenze quando dietro si cammina con un altra marcia. Nazionali giovanili e non con 12 giocatrici ed altrettanti, se non piu’, addetti al seguito, non ci sono soldi? Niente campionati europei ne raduni super costosi, non ce da vergognarsi, ma non succederà mai perché all’esterno bisogna far vedere che siamo in buona salute solo l’Oste sa la verità e non è rosea per niente.