UN OCCHIO SUL CAMPIONATO
La vittoria di Lucca ha ribadito la superiorità delle toscane sul quintetto dell’Acqua&Sapone, vittoria meritata, ma diversa da quella ottenuta all’andata, anche se il punteggio potrebbe far pensare diversamente. Nei primi due quarti la partita è stata in equilibrio, con le due formazioni che si facevano valere più in difesa che in attacco, variando il modulo difensivo da uomo a zona e viceversa. A metà incontro 7 punti dividevano le squadre e si sa che con Lucca 7 punti equivalgono al doppio se non si cambia ritmo. A onor del vero L’Acqua&Sapone è rientrata in campo concentrata e il ritmo lo ha davvero cambiato concedendo per 5 minuti pochissimo o niente a Lucca e procurandosi ben 9 conclusioni, quasi tutte agevoli e realizzandone nessuna. La tripla di Bagnara (l’unica svista della difesa fino a quel momento) metteva fine a 5 minuti di digiuno ed era praticamente una bastonata incredibile per chi aveva lavorato tanto per raccogliere nulla. Ad onore del vero anche all’inizio del 4 periodo le umbre si erano riportate sul -7, ma oramai in attacco si era perso tutto il ritmo e si procedeva piu’ per azioni singole che corali, e un nuovo parziale di Lucca chiudeva la partita e soprattutto infieriva negli ultimi minuti quando l’Acqua&Sapone cedeva le armi anche in difesa. Lucca è una di quelle squadre che oltre ad essere forti mettono in evidenza i difetti delle avversarie, e L’Acqua&Sapone da questo ne deve trarre degli insegnamenti, fa male vedere il cartellino immacolato(e non solo nei punti) di certe giocatrici che dovrebbero con la loro esperienza sia nazionale che internazionale incidere sulla partita, ed è evidente che in certi momenti è mancata la determinazione in fase di attacco sia quando si imponeva il gioco che quando si era in difficoltà. Freddezza che per esempio non è mancata a Jhonson (strepitosa ed immarcabile) ed Andrade, ma soprattutto a Bagnara che con una tripla e un canestro alla fine del tempo ha tolto dall’empace momentaneo la sua squadra. Note positive da Dotto, Gorini, Moss e Tognalini con una Buccianti in ripresa. Da segnalare la prova negativa di Willis, che ha sentito troppo la partita e non ha trovato mai il suo gioco, fa male vederla piangere alla fine, ma tranquilla “Bruce” Umbertide ti è ancora in enorme debito per tutto quello che hai dato e sicuramente darai a questa squadra.
Parma sta facendo le prove per diventare definitivamente una grande squadra, a differenza di certa stampa che spalleggia le squadre di testa con articoloni che santificano le vittorie e si scordano delle sconfitte, la squadra di Procaccini zitta, zitta fa i fatti e pochissimo chiasso, infatti è più di una partita che chiude i giochi al primo quarto per poi divertirsi come fa il gatto con il topo e questo è segno di maturità e consapevolezza del proprio valore e di come si abbia la mentalità giusta fin dai primi minuti. L’unico mistero è il mancato utilizzo del nuovo acquisto Weaver. Ne ha fatto le spese Chieti su cui si è abbattuta la sfortuna di avere un roster dimezzato, senza Pasqualin, Nicickaite e la mai utilizzata Pastore, la squadra di Caboni non può far altro che stare a guardare con la sola Sepulveda che tira fuori una prestazione super che la porta nell’olimpo delle migliori realizzatrici del torneo.
A Taranto serve piu’ di metà partita per aver ragione di un Cus Cagliari privo di Striulli e con il nuovo acquisto Santucci che inizia con una buona prestazione, bene anche Eldembrink con 27 punti , ma la differenza l’hanno fatta i rimbalzi solo 9 in tutta la partita per la squadra sarda, una vera miseria e qui va sottolineata la rottura prolungata di una Brunetti lontana parente di quella ammirata nel suo primo anno di A1 e nei precedenti, sempre fatti da protagonista, forza Federica ti vogliamo ancora tra le Italiane piu’ forti sotto canestro. Ricchini sarà sicuramente piu’ contento dei 6 punti della rientrante Zanoni che dei 26 di Antibe, finalmente l’ala lombarda ritorna dopo una prolungata assenza e darà un ulteriore mano alla squadra pugliese nei rimanenti due incontri decisivi, quello con Parma e con Lucca tutte e due in trasferta, per evitare quel quarto posto che la vedrebbe nel tabellone play off dalla parte di Schio e non è certo una bella cosa.
Per fortuna che le squadre sono 10, ma anche così il calendario viene continuamente stravolto ed Orvieto si ritrova la prima della classe invece di Priolo. Buona la prima di Striulli che prende per mano da subito la squadra con 13 punti e ben 5 assist, le stanno a fianco la rientrante Hampton e la solita Sutherland, ma non bastano per domare Schio ma solo per fargli sudare le proverbiale sette camice. Le venete in formazione completa stentano più del previsto e sono chiamate a ritrovarsi celermente visto l’importantissimo scontro contro Madrid per l’accesso alle agognate final 8 di Eurolega, obbiettivo minimo dichiarato dalla dirigenza. Ma incombe anche la Coppa Italia che con un Lucca così determinato non va presa sotto gamba, mentre è in cassaforte la prima posizione in classifica. Certamente non sarà un S. Valentino tra innamorati quello del prossimo 14 febbraio tra Schio e L’Acqua&Sapone, nel senso agonistico chiaramente, nell’immancabile cambiamento del calendario. Riuscirà Serventi in cosi’ poco tempo a cancellare nella testa della squadra la sconfitta con Lucca e soprattutto riportare la percentuali di tiro a livello accettabile? Basterà a Schio la sola parte del cervello non occupata dal big match di Eurolega per battere le umbre? Il Santo ternano deciderà le sorti di un match che vale poco per la classifica ma molto per il morale delle due squadre.