UN OCCHIO AL CAMPIONATO
Era una partita temuta quella contro le siciliane, sia per tradizione, sia perchè Priolo aveva trovato la quadratura del cerchio con i nuovi innesti di Cain e Veselovskiy e lo zero in classifica era dovuto più a sfortuna che a demeriti della squadra, e così è stato. Un incontro molto contratto e non per gli esteti del basket, ma comunque carico di agonismo, dove coach Santino Coppa, presentava la sua Box&one mescolando spesso le carte in tavola, confondendo soprattutto ad inizio gara le umbertidesi, che si avventuravano in soluzioni empiriche, preferendo avventurosi passaggi interni o penetrazioni (che si infrangevano sul muro Cain), al tiro comodo che le siciliane concedevano facilmente.
Il bandolo della matassa lo si è trovato quando capitan Cinili e Zohnova hanno cominciato a centrare la retina in maniera continua e Gorini spingeva sull’acceleratore innescando i contropiedi di Halman. Moss sempre marcata ad uomo si è limitata nelle realizzazioni, ma ha portato a casa ben 14 rimbalzi, completata con una buona prova difensiva che faceva paro con il resto della squadra, insomma ne è venuta fuori una discreta prova corale e alla fine i due punti sono meritati, anche se sarebbe ingiusto non notare che tra le fila siciliane, non era presente l’ex Donvito e che la ciclopica Cain ha dovuto abbandonare il campo per un infortunio, nel secondo quarto.
Passato quasi in secondo piano quello che in questi lunghi anni era stato il leitmotiv del campionato, lo scontro tra Schio e Taranto. Le scledensi danno un altro dispiacere alla Goldbet sul proprio campo, le analisi possono essere molteplici e ci si puo’ ragionare fino a domani, ma se Wabara e Zanoni, che hanno sostituito fior fiore di giocatrici, fanno in due 3 punti, difficile che Taranto possa far male allo squadrone veneto, come è difficile acquisire da subito la mentalità da provinciale per chi è stato sempre nei salotti buoni di questo sport.
Pozzuoli si rimette in carreggiata e batte Cagliari al fotofinish, ma oltre ai due punti le puteolane incamera il talento oramai comprovato di Morris che non fa assolutamente rimpiangere Mazzante che era molto più evanescente e scostante nelle prestazioni.
Orvieto distrugge Faenza e fa scalpore non tanto la vittoria ma per come è scaturita, autoritaria e mai messa in discussione. Brave le umbre, ma viene da pensare che i dirigenti Romagnoli abbiano fatto mali i conti allestendo un roster competitivo, ma che si basava soprattutto sulla voglia di riscatto di certe giocatrici dal passato illustre, che se viene a mancare ne risulta un amalgama poco gestibile anche da un santone come coach Rossi.
Chieti dura un quarto, poi Lucca ingrana il turbo e ci passa sopra senza difficoltà, ma udite udite per far ciò usa la zona e non la proverbiale difesa asfissiante ad uomo. Il risultato non cambia e le prossime avversarie dell’Acqua&Sapone, incamerano i due punti con una doppia doppia della nuova arrivata Peters e quattro giocatrici in doppia cifra. Anche se Lucca si è rinforzata e ha allungato notevolmente la panchina in qualità, rimane sempre un punto fermo anche quest’anno ed è l’utilizzo di Andrade, che anche a Chieti, a partita vinta, fa 37 minuti. Questo sta a significare che il perno essenziale di questa squadra rimane la giocatrice portoghese e su di lei che Umbertide dovrà fare i conti e misurare la propria maturità di squadra fin qui raggiunta, non pensando tanto al risultato o ai giramenti di testa che produce l’alta classifica, ma a buttare sul campo tutto quello che di buono in queste giornata ha saputo far vedere perché il cammino è ancora lungo e le difficoltà saranno sempre maggiori.