UN OCCHIO SUL CAMPIONATO 2014/15
LA SPEZIA N.V.
La squadra del presidente Brunetto(ritirata a metà campionato) si sarebbe anche salvata, ma avuto la responsabilità, grazie anche ad un regolamento assurdo, di aver falsato tutto il campionato regalando punti persi regolarmente sul terreno di gioco. Speriamo che questa sia l’ultima volta che accada.
TRIESTINA 4
Grossa delusione è stata la squadra di Trieste, da cui mi aspettavo molto, non come risultati ma come presenza di prestigio nel panorama cestistico nazionale di una piazza storica ed importante.
Aveva un buon impianto di base ma ha ciccato del tutto le straniere, che sono la parte fondamentale di una squadra se si vuol far bene nella stagione. La sfortuna ha anche privata da subito di una giocatrice di esperienza come Borroni, ma anche il mercato di gennaio non è stato all’altezza sbagliando ancora la straniera. Inoltre non ha saputo coinvolgere la città con un palazzetto semivuoto e silenzioso.
ORVIETO 6
Una sufficienza stiracchiata non per la salvezza raggiunta con estrema facilità, ma per aver abbandonata da subito il progetto tanto strombazzato che vedeva coach Valentinetti come suo profeta. Romano ha saputo dare un identità a questa squadra vincendo le partite necessarie alla salvezza ma senza dare quei picchi di prestazione che impreziosiscono una stagione.
PARMA 5
Non ci convincono le parole del Grande presidente Bertolazzi sulla stagione appena disputata, Per me non è stato un campionato all’altezza del blasone e nemmeno del roster, tant’è che la società ha dovuto fare un cambio tecnico e arricchire il roster con la collaudata Kireta. Procaccini ha dato una scossa alla squadra ma non tanto da riequilibrare la stagione. Le nuove con la vecchia ossatura non si sono amalgamate, e le prestazioni delle straniere sono state altalenanti o per qualcuna addirittura inesistenti. Prevista una rivoluzione per l’anno prossimo.
VIGARANO 6 ½
Partita con un roster interessante, ha pagato all’inizio il noviziato, poi quando sembrava aver ingranato, per problemi extra-sportivi e di infortuni, ha perso per strada pezzi importanti della squadra, ma ha saputo salvarsi e lottare addirittura per un posto play off(prima della penalizzazione). Sconfiggere Ragusa in casa è stata una delle perle che abbelliscono la stagione.
BATTIPAGLIA 5
E’ vero che aveva lo status di matricola, ma dalla squadra di coach Riga ci si aspettava di più sia in qualità che in quantità. Invece è sembrato sempre mancare quel non so chè che per l’appunto non è stato trovato nemmeno nel finale dove ha mancato l’ingresso play off, per noi obbiettivo minimo stagionale.
CAGLIARI 6+
La squadra scaligera era partita bene e con ambizioni come tutti gli anni, poi sembrava avere quel calo fisiologico che ha portato le compagine del GM Vasapollo a disputare campionati, i precedenti, senza infamia e senza lodo. Invece proprio nel finale e fra mille difficoltà le cagliaritane hanno saputo trovare il colpo di reni giusto e centrare , ma soprattutto onorare, per la prima volta i play off.
LUCCA 6 ½
Partita con un roster ridimensionato, con le sole Crippa e Pedersen che spiccavano sopra tutte, ha saputo portare a termine un campionato tranquillo, che però la piazza e la stampa, non ha sempre apprezzato, abituata troppo bene a finali o semifinali di coppa italia e di campionato. E’ mancata la vittoria importante, se si esclude quella in casa con l’Acqua&Sapone e il settimo posto è stato il massimo che potessero fare.
NAPOLI 6
Non deve ingannare la semifinale scudetto. Partita con grandi ambizioni il campo le ha subito ridimensionate tanto da cambiare allenatore e parte del roster. La squadra di coach Ricchini è stata molto fortunata, Sul campo avrebbe 4 punti in meno, ma vuoi per la defezioni di La Spezia e per la partita vinta solo a tavolino con Cagliari si è ritrovata a conquistare quel 6° posto che era il migliore nella griglia play off. Da incorniciare le vittorie su Schio e sul terreno dell’Acqua&Sapone.
ACQUA&SAPONE UMBERTIDE 7
Ha iniziato con tante incertezze,ha saputo trovare durante i primi mesi la sua identità, con la crescita delle straniere(meno Robbins per ulteriori problemi) e la consapevolezza tattica delle italiane almeno fino agli infortuni di Milazzo e Santucci. Perla della prima parte di stagione la netta vittoria su Schio, la prima in assoluto e la final four di coppa Italia.. La seconda parte della stagione in lieve calo a causa anche degli infortuni con l’impennata di gara 2 in semifinale contro Venezia. La pecca piu’ grossa è quella di non aver saputo conservare nemmeno quest’anno l’ossatura di una stagione, malattia oramai endemica.
VENEZIA 7 ½
Mezzo punto va per la vittoria nell’Adriatic League. Partita come terza forza del campionato, con un roster lungo, collaudato, giovane e rafforzato, all’inizio ha avuto un andamento altalenante con punte di rendimento alto ma non costante. Con l’arrivo di una top player come Henry era chiara l’intenzione della società, non solo ben figurare ma provare a vincere. Lo scontro in semifinale con Schio le ha decisamente ridimensionate e nemmeno in casa, nonostante l’assenza di Macchi, ha saputo portare le scledenzi a gara 3. Bene , ma decisamente non benissimo.
S. MARTINO DEI LUPARI. 8 ½
Sembrava una squadra da media bassa classifica invece coach Abignente ha saputo creare prima un gioco, poi una amalgama di gruppo che ha portato le venete a veleggiare sempre nelle alte posizioni di classifica dimostrandosi uno squadrone dura da battere. Soddisfazione essere arrivati terzi ma anche aver battuto la piu’ quotata Venezia per ben due volte. Unico neo lo 0-2 dei quarti ma era prevedibile che le Lupe avessero meno esperienza nei play off e il loro incrocio era decisamente il piu’ ambito . Stagione da incorniciare.
La valutazione delle due squadra piu’ forti del campionato va fatta assolutamente in due momenti.
Quello subito dopo la proclamazione di Schio vincitrice del campionato nazionale 2014/15, in cui tutto il mondo sportivo che gira intorno alla palla a spicchi femminile e non, deve assolutamente ringraziare ed elogiare le due squadre per questo finale di campionati che ci hanno offerto e che hanno mostrato ad un pubblico spero numeroso. Credo che senza questa finale questa stagione sarebbe stata decisamente sotto-tono nei valori generali, ma ci hanno pensato Ragusa e Schio ad elevarla ad uno delle serie piu’ belle di sempre.
Altra valutazione va fatta a mente fredda. Lo scorso anno fini’ allo stesso modo ma ai nastri di partenza Ragusa aveva fatto un balzo in avanti fondamentale nel suo roster rinforzandosi in tutti i reparti, mentre Schio, secondo una mia valutazione, si era indebolita e non poco. In primis aveva abbandonato il play puro straniero per la prima volta, dopo Choen, Wambe e Vandesloot,( cosa che credo non farà mai piu’) e aveva optato per il duo italiano Sottana/Gatti e un play atipico come Honti. Sliscovic non è ne è mai stata Godin, e sotto le plance il fenomeno Ogwumike sostituiva(purtroppo per poco)Lavender, ma credo che il reparto non fosse all’altezza dell’anno passato vista anche la dipartita di Nadalin. L’arrivo di Yacoubou è stato devastante finché la squadra aveva un bel ritmo ma nella serie finale con le scledensi decisamente sotto tono(meno gara 1 e due tempi di gara 4) anche la francese è stata meno incisiva. Se ci mettiamo anche un anno in piu’ per Macchi e Masciadri il quadro mi sembra fatto. Quindi?
RAGUSA 8 ½
nonostante abbia fatto un notevole sforzo economico ha sfiorato il titolo, ma come direbbe lo special one , ha ottenuto zero tituli. Rimane un girone di andata perfetto, e una bella serie finale, da rivedere la caduta di condizione dell’intero girone di ritorno, ma quello che ha in piu’ la squadra siciliana è un grande allenatore che sa costruire una squadra vincente e ottenere sempre risultati all’altezza.
SCHIO 9-
Annata di riflessione ha dominato solo la final 4, ed è entrata in forma da gennaio in poi, finendo la benzina in prossimità del traguardo. Di fortuna ce ne vuole per vincere ma credo che le scledensi abbiano finito la riserva. Resta il fatto che i due trofei alla portata se li sono messi in bacheca e questo è quello che conta per gli annali. L’Eurolega è stata una delusione ma con questa formula va affrontata con uno sforzo economico molto superiore( almeno due straniere top player) se no sono energie fisiche e mentali che se ne vanno( è giusto farla?). Quindi passati i meritati bagordi per la vittoria del campionato, il prossimo anno per la dirigenza sarà un bell’anno di riflessione per mantenersi in vetta.. Quello che interessa la nazione intera è la crescita di Zandalasini, patrimonio nazionale, la talentuosa ala dovrà trovare piu’ minutaggio ma di quelli che contano, anche perchè , cavallo di razza quale è ogni volta che giocava a briglia sciolta andava al doppio delle sue compagne.